mercoledì 21 luglio 2010

Il morto sereno (trad. di Elisa D.M.) da Les fleurs du mal di Baudelaire

In una terra grassa e piena di lumache
Voglio scavare io stesso una fossa profonda
Dove possa spandere a piacere le mie ossa
E dormire nell’oblio come uno squalo nell’onda.

Odio i testamenti e odio i sepolcri;
Preferirei, vivo, invitare i corvi
A dilaniare da tutti i lati la mia carcassa immonda
Piuttosto che implorare una lacrima dalla gente.

Versi! Neri compagni senza orecchie e senz’ occhi,
Guardate venire a voi un morto libero e sereno;
Filosofi viveurs, figli della putrefazione,

Attraverso la mia rovina andate dunque senza rimorsi,
E ditemi se c’è qualche tortura ancora
Per questo vecchio corpo senz’anima, morto tra i morti!