mercoledì 10 ottobre 2012

Mela

Saper sbucciare senza affanni una mela
E' segno di schiacciante adultità
E se far nascere dovrò in questo sidro
In queste bolle che tutto si infiammi
Ch'io possa darti sempre umilmente
Quell'esoterismo d'amicizie
Quel chicco di fermento e quella schiuma
Che va da sola, e fa splendide botti.

Poema

Ho sempre dato sfogo alla mia grazia
Di questo sarò sempre perseguibile
Da un demone che sempre inestinguibile
Sta affianco a me, e mi taccia d'Ipazia.

Con gli altri sono fiera ed obliosa
Gli pesco dentro a colui che geme
E non rifuggo chi mai si riposa
Sembra protegger nell'esca un seme

Sembra che tutto medesima cosa
Negli occhi del tuo mal colga il mio bene
Ché non son sadica, ma mente formosa
M'ha imprigionato di sciolte catene.

Dove amor? Convinta ricetta
Socchiuse il tuo rosario di scongiuri
Che sensuale il tuo nome perduri
Mentre il mio poema è una disdetta.

Tristezza feconda

Sempre tu sia lodata tristezza
Tu che non stupisci, nella gestazione
Dei rigurgiti della notte.
Tu che sei vaccinata dalla primavera
Sempre attenta ancella delle mie membra
Semi-vive. Quando ti si scrive
Appari tutta, e non c'è scampo
Solo il malaugurato rifacimento dell'artista
Che, sempre serio, sempre lavoratore
Mai ti conquista.