venerdì 12 dicembre 2014

Avevi costruito una fasciatura
Per il mio polso.

Dicendo che dovevo andarmene
Alla casa della serenità.

A causa della delicatezza
Delle mie ossa.

Io guardai lo specchio
Rigato, come il viso

Da lacrime umane.
Come un conflitto si creano

Tra freddo e umidità
Le bolle dell'acqua
E l'inverno.

Così si soffre
Come un vetro appannato
E le nostre angosce
Si sciolgono alla luce dell'alba,

O se si tiene la finestra spalancata.
Il mio viso cala sulla fasciatura
Come sorridente
Di tutto ciò che avrei potuto
Deridere, e ho pianto.