Accordéon
Ho gettato in terra l'accordéon
come getto in terra un pensiero
essere poeta per davvero
Che celia, eppure è quel che sono
Ma non esiste in questo plattisfero
Una corrispondenza a questo suono:
Poeta, ma di che vado in cerca
Una riconoscenza?
Sono nata in questo modo, come storpia
E se morirò di getto come scrivo
nessuno noterà la differenza.
Forse una suora pia
Sentendomi cantare
Le ultime confessioni in rima
Potrà rivendicare
E con un panno molle
Che va da fondo in cima
Mi pulirà da quelle
Mie ultime parole.
Così io me ne andrò, col mio strale
di lettera di verso di vocale
Insieme a quelli vicini e distanti
Che, poeti inesistenti,
Saran mie consonanti.
Ma allegri che lo stesso lo strumento
Si stringe e si riallarga con il vento
E stuzzica che stuzzica lo sento
Di smetter di suonar non è contento.
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