Leggero peso del fiasco
L'anello, il guardare
Sul limite del parapetto
Sedere. Senza un gabbiano di concetto.
Il vino non scatta, dimenticare
Le guance son colli lontani
La luna ritorna, le mani,
Le mani l'insonnia colera del mondo
Scatole nere di arcani
Colera, pasto di lettere fritte
Risale alle labbra Pavese
Leggera lo accetto e lo intono
Veloce con gli occhi serrati
Un sorso di mille malati
Credo in un bosco di rovi.
Oh donna accucciata
Oh donna così male amata
Se sciogli i capelli lo sai
Un salice diventerai.
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