sabato 4 giugno 2016

Malati di cuore

Noi poveri senza letto
Noi poveri perseguitati
Dalla desolazione
Dei racconti di Buzzati
Noi deboli di cuore
E i corpi tutt'udito
Nel quale versa urlando
Un distico infinito.
Che presto ci rapisce
E sbatte contro il resto
Gautier e Hugo ci sembrano
Il migliore pretesto
Per ritardare un po'
L'acquisto della prosa
Noi poveri di marmo
E con la bocca rosa.
La bocca dove vivono
Le api senza avvenire
Che in altre vite che dicono
Presto devon fuggire.

1 commento:

  1. Sono capitato per caso sulla tua pagina, dopo aver usufruito della misteriosa opzione "Blog successivo" della cui esistenza mi ero completamente, assolutamente dimenticato.

    Non sono un tipo da commenti lunghi, sono più un tipo da sfoghi interminabili, e in molti casi preferisco semplicemente esprimere un parere sincero su ciò che leggo, spero che tu possa apprezzare comunque. Mi piace molto la tua poesia. Hai un modo di scrivere colmo di leggerezza a modo suo, una leggerezza consapevole e corposa ( se dico scemenze sei autorizzata a darmi del cretino), ed è qualcosa di meraviglioso, qualcosa di cui forse, dato il periodo turbolento che sto passando, avevo bisogno.

    Tutto qui. Non so se leggerai questo commento, non so cosa penserai, ma ho incontrato la tua strada per caso e ho voluto lasciare un segno, per quanto labile, del mio passaggio.

    Un saluto,
    Fabio L.

    RispondiElimina