Accordéon
Ho gettato in terra l'accordéon
come getto in terra un pensiero
essere poeta per davvero
Che celia, eppure è quel che sono
Ma non esiste in questo plattisfero
Una corrispondenza a questo suono:
Poeta, ma di che vado in cerca
Una riconoscenza?
Sono nata in questo modo, come storpia
E se morirò di getto come scrivo
nessuno noterà la differenza.
Forse una suora pia
Sentendomi cantare
Le ultime confessioni in rima
Potrà rivendicare
E con un panno molle
Che va da fondo in cima
Mi pulirà da quelle
Mie ultime parole.
Così io me ne andrò, col mio strale
di lettera di verso di vocale
Insieme a quelli vicini e distanti
Che, poeti inesistenti,
Saran mie consonanti.
Ma allegri che lo stesso lo strumento
Si stringe e si riallarga con il vento
E stuzzica che stuzzica lo sento
Di smetter di suonar non è contento.
venerdì 20 maggio 2011
buffa sepoltura
Ho visto le tue unghie, e il nero loro dentro
Che scavano la terra per seppellire il vento
La fossa era quadrata la scatola ci stava
Ma dentro c'era il niente che ridendo ti aspettava
Che cosa poi hai imparato scavando quella fossa?
Non più di me che intanto ti guardavo commossa.
Che scavano la terra per seppellire il vento
La fossa era quadrata la scatola ci stava
Ma dentro c'era il niente che ridendo ti aspettava
Che cosa poi hai imparato scavando quella fossa?
Non più di me che intanto ti guardavo commossa.
Cercami
Corri dietro a lui sorriso del mio gorgoglio
non lo perdere neanche adesso quel tuo viso d'imbroglio
ritaglia i tuoi origami come sempre lungo il fiume
fai scorrere i tuoi piani di famiglia e di marciume.
Cammina dietro al vecchio a passi nudi di annoiato
non perdere il suo ritmo da legnetto strofinato
aceta la tua noia col quintale di paura
e pensa che ogni storia quando è viva sembra pura.
Striscia poi così il mento sulla terra
Dove scoprirai quella norma che ti afferra
Vienimi a cercar nel cimiter di francobolli
Non perder la speranza che il vapore tuo mi scolli.
Non perder la speranza che il vapore tuo mi scolli.
non lo perdere neanche adesso quel tuo viso d'imbroglio
ritaglia i tuoi origami come sempre lungo il fiume
fai scorrere i tuoi piani di famiglia e di marciume.
Cammina dietro al vecchio a passi nudi di annoiato
non perdere il suo ritmo da legnetto strofinato
aceta la tua noia col quintale di paura
e pensa che ogni storia quando è viva sembra pura.
Striscia poi così il mento sulla terra
Dove scoprirai quella norma che ti afferra
Vienimi a cercar nel cimiter di francobolli
Non perder la speranza che il vapore tuo mi scolli.
Non perder la speranza che il vapore tuo mi scolli.
venerdì 13 maggio 2011
mercoledì 4 maggio 2011
lunedì 2 maggio 2011
Per sopravvivere
Per sopravvivere devi restare
da sola
almeno un'ora a meditare
Quando la luce è al crepuscolo
Su una panchina, se sei in città
Su una radice, se sei in campagna.
Spesso un buon libro
può aiutare
Ad alta voce
Prova a narrare.
da sola
almeno un'ora a meditare
Quando la luce è al crepuscolo
Su una panchina, se sei in città
Su una radice, se sei in campagna.
Spesso un buon libro
può aiutare
Ad alta voce
Prova a narrare.
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