Avevi un trucco
Che voleva dire "Addio"
Perché nonostante le pretese
Non conoscevi, e neanch'io,
Il futuro.
Ascoltavi quello che volevi,
La Felicità.
"Baciava bene?" mi chiedi.
Io sono tiepida
Uva raddolcita
Al sole della luna dei tuoi
Detti.
Se me lo chiedi,
Io devo dirtelo.
E sono così tua sorella
Cullata
Da un romanticismo adolescente
Che ben ricordo.
lunedì 25 giugno 2012
giovedì 14 giugno 2012
Tu signore che hai pensato
Sprofondato nei tuoi libri
Io mi faccio una cultura
Ed i massimi ludibri
Con la casa mi faccio anche
Un lavoro stimolante
Poi degli altri me ne frego
Sputo in faccia con diniego.
Tu signore invece che
Campi addosso alle tue nuvole
Un po' isolo, un po' arcuato
Suoni la tua cornamusa
La tua vita, un poco chiusa,
La più bella del creato.
Sprofondato nei tuoi libri
Io mi faccio una cultura
Ed i massimi ludibri
Con la casa mi faccio anche
Un lavoro stimolante
Poi degli altri me ne frego
Sputo in faccia con diniego.
Tu signore invece che
Campi addosso alle tue nuvole
Un po' isolo, un po' arcuato
Suoni la tua cornamusa
La tua vita, un poco chiusa,
La più bella del creato.
mercoledì 13 giugno 2012
domenica 10 giugno 2012
Là, sopra il tetto della casa vicina, dove il cielo rimane cielo e il discorso rimane discorso mi metto a vivere.
Mi metto a grattare sul foglio come su ogni apparente idea allegra. Si manifesta il tempo vero, quello dello sguardo, del mio sguardo. Perché vivo guardando, vivo nelle altre cose.
Non capisco più molto le regolarità degli altri, i fumi di una nuova "Lilith" potente esalano da me. Per dire certe cose non solo bisogna avere un corsetto, ma bisogna anche sbottonarlo. I primi bottoni.
Il mondo è penoso, i sordidi esseri che vi si muovono sono ancora attaccati a cordoni ombelicali, non capiscono, non possono ancora alzarsi in piedi. Non possono godere pienamente di loro stessi.
Ma in questa penosità c'è un'allegria, un tripudio che ho amato incollarmi addosso come un vestito.
Quando questa allegria è presente non sono più neanche affascinata dalla morte, non mi interessa più.
Solo l'allegria è con me, come una specie di strana innamorata.
Non l'ho cercata io, il mondo sordido me la donata, me l'ha messa tra le braccia.
Non si può dire che sia il frutto di un'unione, anche se essa si manifesta soprattutto quando sono a vero contatto con altri.
Si potrebbe considerare un impulso erotico, un accesso inconscio che si manifesta in taluni piccoli particolari.
Per esempio un oggetto, un colore, un rumore. Nell'acqua l'allegria non ha fine.
La mia acqua, quello che mai dovrò dimenticare. Il mio elemento e non solo. Anche il fuoco con i suoi petali mi insegue. Sono costretta a elencare tutto ciò che mi compone, perché nessun altro sa dirmi più di tanto al riguardo.
E' un'allegria che, a pensarci bene, ho trovato in me stessa, ma questo non vuol dire che non si possa trovare anche fuori. E' la trepidatio cum pulsu.
Non so come altro esprimere questo senso di potenza. Vedo sfuggire mano a mano le dita per lasciare posto a una lunga nottata, ma questo non scalfisce la sicurezza che non arrivo a esprimere.
Mi metto a grattare sul foglio come su ogni apparente idea allegra. Si manifesta il tempo vero, quello dello sguardo, del mio sguardo. Perché vivo guardando, vivo nelle altre cose.
Non capisco più molto le regolarità degli altri, i fumi di una nuova "Lilith" potente esalano da me. Per dire certe cose non solo bisogna avere un corsetto, ma bisogna anche sbottonarlo. I primi bottoni.
Il mondo è penoso, i sordidi esseri che vi si muovono sono ancora attaccati a cordoni ombelicali, non capiscono, non possono ancora alzarsi in piedi. Non possono godere pienamente di loro stessi.
Ma in questa penosità c'è un'allegria, un tripudio che ho amato incollarmi addosso come un vestito.
Quando questa allegria è presente non sono più neanche affascinata dalla morte, non mi interessa più.
Solo l'allegria è con me, come una specie di strana innamorata.
Non l'ho cercata io, il mondo sordido me la donata, me l'ha messa tra le braccia.
Non si può dire che sia il frutto di un'unione, anche se essa si manifesta soprattutto quando sono a vero contatto con altri.
Si potrebbe considerare un impulso erotico, un accesso inconscio che si manifesta in taluni piccoli particolari.
Per esempio un oggetto, un colore, un rumore. Nell'acqua l'allegria non ha fine.
La mia acqua, quello che mai dovrò dimenticare. Il mio elemento e non solo. Anche il fuoco con i suoi petali mi insegue. Sono costretta a elencare tutto ciò che mi compone, perché nessun altro sa dirmi più di tanto al riguardo.
E' un'allegria che, a pensarci bene, ho trovato in me stessa, ma questo non vuol dire che non si possa trovare anche fuori. E' la trepidatio cum pulsu.
Non so come altro esprimere questo senso di potenza. Vedo sfuggire mano a mano le dita per lasciare posto a una lunga nottata, ma questo non scalfisce la sicurezza che non arrivo a esprimere.
sabato 9 giugno 2012
venerdì 8 giugno 2012
Se fossi un uomo, e che soffrissi d'amore non corrisposto, e che.
Ti amo così
Il sogno di chi non ti accorgi
Ti amo nel tè
Ti soffio ma non ti raffreddi.
Vorrei avere te
Ma in fondo ho le tasche bucate
Sei l'oro nascosto
Di tutte le stronze nottate.
Rimango così
Forte del tuo rifiuto
Non posso sposarti
Ma posso suonarti il mio liuto.
(Suono di liuto)
Mi arrabbio perché
Sei peggio di un porto di mare
La vita lo so
E' un mucchio di buffe zanzare
Io però, riesco a restare me stesso
Ma tanto non vale
Perché la mia luna è un innesto.
Vorrei disturbare
Vorrei rovesciare il tuo nulla
Ed il tuo rigore
Di affascinante fanciulla.
Il sogno di chi non ti accorgi
Ti amo nel tè
Ti soffio ma non ti raffreddi.
Vorrei avere te
Ma in fondo ho le tasche bucate
Sei l'oro nascosto
Di tutte le stronze nottate.
Rimango così
Forte del tuo rifiuto
Non posso sposarti
Ma posso suonarti il mio liuto.
(Suono di liuto)
Mi arrabbio perché
Sei peggio di un porto di mare
La vita lo so
E' un mucchio di buffe zanzare
Io però, riesco a restare me stesso
Ma tanto non vale
Perché la mia luna è un innesto.
Vorrei disturbare
Vorrei rovesciare il tuo nulla
Ed il tuo rigore
Di affascinante fanciulla.
Il mondo piove
Il mondo piove
è il fondo del mondo che si sperde nel bagnato
è il mondo che s'innamora del selciato
La pioggia è il mondo che fugge in sordina
è la valvola di una mattina
E se è il mondo a piovere
Tentenniamo con questa sicurezza :
Ogni cosa sarà piovosa carezza
Per il fiore è solo la voce umana.
Gli umani si chiedono perché ritorna;
Ma in fondo è perché non se n'è mai andata.
Qualcosa ci innaffia dal Principio
E tutti gli ombrelli non sono che fallimenti.
giovedì 7 giugno 2012
Da quando mi lego i capelli
Da quando mi lego i capelli il mattino, faccio la baby-sitter.
Da quando non indosso più orecchini pendenti
Incontro una lattante in vestiti di fiori
Che tira, ammira, stacca e scaraventa
Qualsiasi cosa interessante da toccare.
La potrei inondare di questa roba che scrivo
Non porgerebbe attenzione
Ma basta che un giorno mi dimentichi di legarmi i capelli
E lei sembra esplodere come un raggio di sole dentro un bosco incantato.
Non sa niente del dolore degli altri
Anche se li vede, i miei occhi stanchi,
Forse si chiede: "Ma che scherzo è?
Preferisco quando sei bella sveglia e giochi con me."
Da quando non indosso più orecchini pendenti
Incontro una lattante in vestiti di fiori
Che tira, ammira, stacca e scaraventa
Qualsiasi cosa interessante da toccare.
La potrei inondare di questa roba che scrivo
Non porgerebbe attenzione
Ma basta che un giorno mi dimentichi di legarmi i capelli
E lei sembra esplodere come un raggio di sole dentro un bosco incantato.
Non sa niente del dolore degli altri
Anche se li vede, i miei occhi stanchi,
Forse si chiede: "Ma che scherzo è?
Preferisco quando sei bella sveglia e giochi con me."
mercoledì 6 giugno 2012
Aspetto i corvi
Aspetto i corvi non voglio essere neanche loro
Il volo che compiono mi sembra una cattività.
Ma forse provassi a volare sull'ala di un corvo
Apprezzerei di nuovo il dono di chi non lo ha.
Il volo che compiono mi sembra una cattività.
Ma forse provassi a volare sull'ala di un corvo
Apprezzerei di nuovo il dono di chi non lo ha.
Il mio giorno. La luna si allontana
Il mio giorno dovrebbe essere infinito. La luna si allontana.
Cos'è il giorno, senza l'eternità? La luna si allontana.
Il mio sogno è intrecciare i giorni. La luna si allontana.
Non ognuno allergico a quello successivo. La luna si allontana.
Ma chimicamente affini. La luna si allontana.
Per poter governare certi aspetti di me.
La notte è totale.
Il mio giorno dovrebbe essere infinito. La luna si allontana.
Cos'è il giorno, senza l'eternità? La luna si allontana.
Il mio sogno è intrecciare i giorni. La luna si allontana.
Non ognuno allergico a quello successivo. La luna si allontana.
Ma chimicamente affini. La luna si allontana.
Per poter governare certi aspetti di me.
La notte è totale.
domenica 3 giugno 2012
Ora rinasco
Ora rinasco
Leggero peso del fiasco
L'anello, il guardare
Sul limite del parapetto
Sedere. Senza un gabbiano di concetto.
Il vino non scatta, dimenticare
Le guance son colli lontani
La luna ritorna, le mani,
Le mani l'insonnia colera del mondo
Scatole nere di arcani
Colera, pasto di lettere fritte
Risale alle labbra Pavese
Leggera lo accetto e lo intono
Veloce con gli occhi serrati
Un sorso di mille malati
Credo in un bosco di rovi.
Oh donna accucciata
Oh donna così male amata
Se sciogli i capelli lo sai
Un salice diventerai.
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