Ode agli amici che sono riuniti
Staccati un soffio dalla penisola
Che al sole patrio seccano i visi
Che si riscaldano senza temere
Dalla putredine dei giorni lisi
Nelle città del nord che lontane
Son così tanto dai paradisi.
Si rifocillano lor, coi sorrisi
Di prosperose mamme malsane
A tempo debito sciolgono i cuori
Dentro una zuppa d'oro vibrante:
Il loro mar slanciato e inquietante.
Ode alle menti che si consolano
Dalla mancanza di me poetessa
Con fantasia ad insultarsi tra loro
Del "testa di minchia" o della "frocetta"
Che danno ascolto alle loro sirene
Che si vergognan davanti a una donna
O leggon libri scritti in provenzale
Poi fan la lotta sporcati di sale.
Di nuovo li sento e li comparo
A ciò che qui da sempre imparo
Alle persone così distaccate
Delle mie parti, mi viene bene
Sognarti, Bella Sicilia,
Pur se non mia, mai mia,
Cullali bene gli amici lontani.
Gli unici saggi, pei quali
Scambiandosi baci e un abbraccio
(Non delle semplici strette di mani)
Ed uno sguardo con i duri padri
Vale la pena arrivare a domani.
Spezza il contagio dei tuoi richiami
Libera ancora in settembre i tuoi sciami
Ai tuoi poeti d'amore dai libera uscita
Per migliorare a noialtri stitici
Il verseggiare assetato di vita.
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