Mi sembra quasi un pessimo antidoto
una brutta poesia ora, la parola.
Dentro di me fluttuano altre immagini
che non sono più parole.
Sono segni, al massimo sono
coordinate.
Nell'aria glaciale si librano queste fiabe
Dentro di me come su una scacchiera volante
Rivedo gli attimi più deludenti.
Poi, gli attimi in cui ormai non avevo speranza.
Sono già due amarezze diverse.
Le domande sono più
dei pezzi che delle parole
o delle intonazioni interiori.
E ancora c'è altro che dice "è lui il più forte, la
sua testa può sopraffare la mia." Affondare.
E
Da questo punto l'impotenza è infinita.
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