domenica 30 ottobre 2011

per Totò, con gratitudine

Un dolce nel forno sbruciacchia
La poeta, essa, ridacchia
Che fa, se tutto la sforacchia?
Fa i suoi esercizi di ginnastica.

Uno, due, le dita fanno fatica
tre, quattro, continua tradizione antica
Tutto ciò che per lei è fantasia
E' un ammasso di noia per la casa natìa.
Che fa, se tutto la siddìa?

Fa i giri di valzer del Leopardi
Una strofa, una rima, poi
Si fa tardi, qualcosa si crina.
Vuole esprimersi ancora, vuole i suoi

Rami d'alloro, e allora gli occhi leggono,
le mani con loro. Trova, per caso, un dono.
Non è perch'abbia un sopraffino naso,
o un orecchio buono. E' solo il caso.

Sogghigna. La musa la rincigna
Così per qualche attimo sincero
non è più un anatroccolo nero
Nella torva umanità.

Nell'ironia, nella perfetta malattia
Ignora del forno la cavità
Dove da ore una torta ormai stantìa
S'annerisce e si disfà.

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