Punge la vita.
Vespa di più di una notte smagrita
e il sitar
L'accompagna come una ferita
Si nasconde così, pura,
Dietro le gioconde nella calura
e, tortura,
spalma i loro nasi di frittura
Tengo per la mano
Un braccio ribellato
Di un avvocato strano
E con l'altra guido un deltaplano
O tu che leggi, sfido
La secca tua a rinnovare il grido:
Di ciò che non sia strofa io diffido
Un mondo sia di versi e di libido
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