venerdì 25 maggio 2012

Caprice (P.Verlaine) trad. E. Della Martire

Poeta, falso poeta e falso ricco, uomo vero,
Fin dall'esteriorità ricco e povero poco credibile.
(Da quel momento, come vuoi che si sia sicuri del tuo cuore?)
A tratti buffo elastico e signore di lusso
Dal verde chiaro pieno di "speriamo" al nero compunto,
Il tuo abito ha sempre qualche dettaglio scherzoso.

Un bottone manca. Un filo sporge. Da dove viene
Questa macchia - ah, malvenuta o benvenuta? -
Che ride e piange sulla lana e sul ricamo?
Nodo fatto bene e male, scarpa luccicante e opaca.
In breve, un tipo di quelli che si impiccano alla
Rue de la Vieille Lanterne.
come camminare, proverbio felice, alla belle étoile,

Bisognoso, ma non così tanto, l'uomo vero, il solo vero,
Poeta, va, se il tuo linguaggio non è vero
Tu lo sei, e il tuo linguaggio, allora! Peggio per quelli
Che non avranno amato, folli come altrettanti te,
La luna per scaldare quelli senza donna o tetto,
La morte, ah, per cullare i cuori sfortunati,

Poveri cuori malcapitati, troppo buoni e molto fieri, di sicuro!
Infatti l'ironia scoppia alle labbra belle, certo,
Sulle vostre ferite, cuori più feriti di un bersaglio,
Piccoli Sacrocuori di Gesù più lagnosi!
Va', poeta, il solo credibile tra gli uomini,
Muori salvo, muori di fame comunque il meno possibile.

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